PSICOLOGIA ANALITICA A ORIENTAMENTO COMUNICATIVO. DISCORSO SU TEORIA E METODO CLINICO.
ANTONIO GRASSI
PERSIANI EDITORE
Presentazione
La pubblicazione del libro di Antonio Grassi “Psicologia Analitica ad Orientamento Comunicativo - Discorso su teoria e metodo clinico - ” rappresenta un passo in avanti importante nel lavoro di confronto ed integrazione dei modelli psicodinamici della mente, che costituisce oggi la nuova frontiera della psicoterapia analitica. Mentre negli scorsi decenni molte certezze venivano da più parti messe in discussione soprattutto dall’orientamento epistemologico ermeneutico che relegava la “verità” dell’interpretazione ad un ruolo di secondaria importanza , oggi si avverte sempre più pressante l’esigenza di una rivalutazione del significato di una psicologia analitica autenticamente “interpretativa” dell’esperienza umana all’interno del contesto terapeutico. Questo densissimo libro è una continuazione e un approfondimento proprio di questa linea di ricerca . Esso approda ad un nuovo costrutto teorico dei concetti analitici , integrati in una concezione di ampio respiro che abbraccia i contributi di differenti declinazioni teoriche, dalla psicoanalisi (Freud e Bion), alla psicologia analitica (Jung) e alla psicoterapia comunicativa (Langs). L'aspetto nuovo ed originale di questo volume consiste appunto nella proposta di una rifondazione della psicoterapia analitica in un terreno metapsicologico condiviso con la neuropsicologia . In questa ottica l'autore realizza una personale rielaborazione della Psicologia Analitica , che contestualizza in una cornice teorica da lui definita “Psicologia analitica ad orientamento comunicativo”, lanciando, per la ricerca, un ponte tra il versante delle “scienze della natura” e quello delle “scienze dello spirito”. Due differenti organizzazioni funzionali della mente, la psiche egoica e la psiche oggettiva, ciascuna con un suo specifico versante conscio ed inconscio, già descritte in sue precedenti pubblicazioni, sono in questo volume ulteriormente e più finemente delineate alla luce delle ulteriori conferme che il suo modello ha ricevuto dalle più recenti scoperte della neuropsicologia split-brain. Basti citare come esempi alcune sulla “disinvoltura morale” di strategie comportamentali unilateralmente elaborate dall’emisfero sinistro e altre sulle “funzioni etiche e sociali” processate invece dall’emisfero destro (Gazzaniga,2009-2010).La funzione di coordinamento e di integrazione di entrambe sarebbe a carico del Sé, nel senso junghiano del termine, la cui processualità psichica sarebbe correlata all’attivazione del tronco encefalico. La trattazione teorica è opportunamente seguita da una dettagliata formulazione del nuovo metodo analitico clinico proposto, la cui articolazione operativa viene illustrata tramite l’analisi di numerosi casi clinici. Appare evidente come il lavoro sulle sedute registrate e trascritte apra nuove vie alla ricerca e favorisca il confronto costruttivo tra differenti paradigmi .
Il libro pertanto offre un contributo scientifico di considerevole valore , che indica una strada aperta per la ricerca futura nel campo condiviso della psicodinamica , della psicoterapia clinica e della neuropsicologia . Rappresenta al tempo stesso uno strumento di avanguardia per la formazione teorica e clinica dei futuri professionisti della psiche. L’autore tratta anche il rapporto tra psicoterapia analitica e religione, attraverso un’analisi comparativa delle riflessioni di Jung, Bion e Langs su tale argomento. Presenta entrambe le dimensioni da un lato nelle loro specifiche peculiarità di significato e dall’altro lato nelle loro intime interconnessioni, in una complementarietà di funzioni che gli appare indispensabile per lo sviluppo della personalità umana.
Prof. Alberto Siracusano
Psicoanalista e Ordinario di Psichiatria
dell’Università Tor Vergata di Roma.
Direttore del Dipartimento di Neuroscienze
U.O.C. di Psichiatria e Psicologia Clinica